Che cos’è?
Il glaucoma è una sindrome oculare neurodegenerativa caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che provoca dolore e perdita della visione. Il glaucoma è infatti una delle cause principali di cecità negli animali. La pressione intraoculare è mantenuta costante dal normale equilibrio tra la produzione di liquido intraoculare (umore acqueo) da parte dei corpi ciliari e il suo drenaggio fuori dall’occhio attraverso l’angolo irido-corneale, passando prima dal foro pupillare. Questo equilibrio consente di mantenere la pressione intraoculare in un range che va da 15 a 25 mmHg (millimetri di mercurio). Il glaucoma è il risultato di una riduzione o blocco della fuoriuscita dell’umore acqueo dall’occhio e conseguente aumento della pressione intraoculare. La pressione alta causa la morte cellulare, comprime il nervo ottico e la retina e porta a cecità. Esistono due categorie di glaucoma: il glaucoma primario e il glaucoma secondario.
Glaucoma primario
Si verifica senza una patologia oculare preesistente ed è a carattere ereditario in alcune razze. Il glaucoma primario può essere ad ANGOLO APERTO (beagle e norwegian elkhounds) oppure ad ANGOLO CHIUSO O STRETTO (cocker americano ed inglese), quest’ultimo caratterizzato da un difetto di formazione del sistema di drenaggio dell’umore acqueo definito goniodisgenesi. (bassethound, cocker, samoiedo, chow chow).
Glaucoma secondario
E’ secondario ad altri problemi oculari che interferiscono con il normale flusso dell’umore acqueo. Le patologie che comunemente causano glaucoma II sono l’uveite, la lussazione della lente e un trauma oculare. Una volta che il nervo ottico e la retina si sono danneggiati, a seguito dell’ipertensione oculare, il danno è irreversibile e, purtroppo, la visione è definitivamente persa. Solo con un’appropriata e tempestiva terapia medica e/o chirurgica si può conservare una parziale visione temporaneamente. Sfortunatamente quando non si riesce più a tenere la pressione sotto controllo, la visione viene persa definitivamente e l’animale mostra dolore. Questo è purtroppo un punto di non ritorno, il nostro obiettivo, in questo momento, è quello di conservare esteticamente l’occhio e di ridurre o eliminare il dolore.
Diagnosi
La diagnosi di glaucoma è basata sull’anamnesi, sui segni clinici, sulla tonometria (misurazione della pressione intraoculare) e sulla gonioscopia (valutazione dell’angolo irido-corneale con una lente specifica). SEGNI CLINICI: includono occhio rosso, opacità corneale, pupilla dilatata o fissa e dolore. Nelle fasi avanzate si può avere un allargamento del globo chiamato buftalmo.
Trattamento
In caso di glaucoma acuto è opportuno trattare il paziente con una terapia medica aggressiva con farmaci osmotici diuretici per via intravenosa che riducono rapidamente la pressione intraoculare. In seguito si stabilisce una terapia medica di mantenimento a lungo termine sia con farmaci che migliorano la fuoriuscita dell’umore acqueo sia con farmaci che ne diminuiscono la formazione. In alcuni casi il controllo della pressione intraoculare è impossibile con la sola terapia medica per cui si sono sviluppate a tale scopo diverse tecniche chirurgiche. Le tecniche chirurgiche per il glaucoma possono essere distinte in due categorie: 1) chirurgie che hanno lo scopo di salvare la visione, quindi eseguite in casi di glaucoma acuto in pazienti ancora visuali. 2) chirurgie che hanno lo scopo di eliminare il dolore e il fastidio in occhi non più visuali. Tra le prime abbiamo la CICLOCRYOTERMIA, una procedura che consiste nel congelare e quindi distruggere con una piccola sonda alcune parti dei corpi ciliari per ridurre la produzione di umore acqueo; la CICLOFOTOCOAGULAZIONE una procedura simile alla precedente che utilizza un laser a diode. Il laser offre rispetto alla tecnica precedente una maggiore precisione all’interno dei corpi ciliari e causa meno infiammazione; il GONIOIMPIANTO ossia l’impianto di un sistema valvolare collegato ad un tubicino sotto la congiuntiva bulbare per facilitare la fuoriuscita del liquido dall’occhio. Purtroppo spesso a distanza di circa 6 mesi, l’organismo produce materiale cicatriziale che ostruisce la valvola, sebbene siano riportati tempi di successo anche più lunghi. Tra le seconde tecniche chirurgiche abbiamo: 1) L’iniezione di un antibiotico nel segmento posteriore dell’occhio che ha un effetto tossico sui corpi ciliari con una riduzione della formazione dell’umore acqueo. Gli svantaggi sono che non sempre si ottiene il risultato desiderato con un solo trattamento ma a volte è necessario ripeterlo una seconda volta e il risultato estetico non è dei migliori. 2) L’impianto di una protesi intraoculare. Consiste nell’inserimento di una protesi di silicone all’interno dell’occhio dopo averne svuotato il contenuto. Il risultato estetico è molto soddisfacente. 3) L’enucleazione, ossia l’asportazione del globo oculare con chiusura delle palpebre.
Prognosi
Sfortunatamente il glaucoma rimane la causa principale di cecità negli animali. A causa della sua natura insidiosa e subdola la maggior parte degli animali sono portati in visita quando ormai la visione dell’occhio colpito è compromessa irrimediabilmente. L’obiettivo del veterinario oftalmologo è di conservare la visione dell’occhio se ancora visuale e di evitare il dolore. Il glaucoma è raramente diagnosticato nella fase acuta, ossia nel momento in cui si può ancora fare qualcosa per la visione dell’occhio affetto, per cui è bene concentrarsi nella valutazione dell’occhio “buono”. La prognosi dipende dalla diagnosi precoce, dall’appropriata terapia medica e dai controlli frequenti e costanti.