KCS Cheratocongiuntivite secca

Che cos’è?

La cheratocongiuntivite secca (KCS) o “occhio secco” , come dicono gli anglosassoni, è una condizione patologica molto frequente in medicina veterinaria nelle razze canine, caratterizzata da un’alterazione quantitativa e/o qualitativa del film lacrimale. Per meglio capire questa sindrome è necessario comprendere la correlazione del buon stato di salute della cornea con il film lacrimale. La cornea, come tutti i tessuti, richiede nutrimento e ossigeno che, in questo caso, non viene fornito dai vasi sanguigni (la cornea in condizioni normali è priva di vasi ematici) ma dal film lacrimale.Il film lacrimale (FL) rappresenta l’ultimo strato della cornea ed è indispensabile per il buono stato di salute della cornea stessa.  Il FL è costituito da tre strati: 1. strato lipidico esterno, prodotto dalle ghiandole tarsali o di Meibomio; 2. strato acqueo intermedio, prodotto dalla ghiandola lacrimale principale e dalla   ghiandola lacrimale accessoria o ghiandola della terza palpebra; 3. strato mucoso interno, prodotto principalmente dalle cellule mucipare o caliciformi congiuntiveli ( maggiormente presenti nel fornice congiuntivale inferiore nel cane). Tuttavia, sebbene a scopo didattico questi strati vengono descritti separatamente, in realtà, sono caratterizzati da un rapporto reciproco dinamico.

Segni clinici

Il quadro clinico dell’occhio secco è caratterizzato da blefarospasmo (occhio un po’ più chiuso), rossore della congiuntiva, edema palpebrale e congiuntivale, scolo mucoso o muco-purulento, vascolarizzazione corneale, erosioni, ulcere, pigmentazione della cornea, fino alla perforazione.

Cause 

Esistono molteplici cause responsabili della KCS, le quali si possono classificare semplicemente in: PATOLOGIE QUANTITATIVE, dovute ad una diminuzione della produzione o escrezione della preponderante componente acquosa del film lacrimale e PATOLOGICE QUALITATIVE, per una deficienza nella produzione della componente mucosa o lipidica del film lacrimale.  Tra le prime abbiamo: 1. immuno-mediate, è considerata la forma più comune di KCS canina, di solito è bilaterale; congenite, per aplasia o ipoplasia delle ghiandole lacrimali. È rara ed ha una maggiore incidenza in razze canine di piccola taglia; 2. Infettive,il virus del Cimurro (può causare una KCS transitoria che scompare ad avvenuta guarigione), la Leishmania  e nei gatti l’Herpes virus; 3. da farmaci, l’atropina solfato iniettabile, gli anestetici topici, antibiotici sulfamidici (possono causare KCS permanente, a seconda del tempo di utilizzo del farmaco) e i FANS (antinfiammatori non steroidei), se usati per un tempo superiore ai 6 mesi;  4. neurologiche: per una lesione delle terminazioni nervose che innervano le ghiandole lacrimali in un qualsiasi punto del loro decorso. Spesso sono unilaterali; influenze sessuali, ormonali e dell’età, prevalenza nelle femmine e maggiore incidenza nei cani dopo i 10 anni; 5. cause chirurgiche/iatrogene: l’asportazione della ghiandola della III palpebra può causare una KCS anche a distanza di 1 o più anni dall’intervento. La ghiandola della III palpebra produce circa il 30-35% della componente acquosa del film lacrimale. A dispetto di tali valori, studi condotti, hanno dimostrato una diminuzione del 60% della produzione lacrimale in seguito alla asportazione della III palpebra totalmente. È assolutamente raccomandato il riposizionamento della ghiandola della III palpebra prolassata.; 5. terapia radiante: per il trattamento di tumori nasali, facciali e cranici. Purtroppo questa KCS è scarsamente responsiva a qualunque terapia e la prognosi per il globo oculare è spesso riservata o infausta. Tra le seconde abbiamo:  CAUSE INTRINSECHE patologie delle ghiandole del meibomio causate da blefariti, congiuntiviti, meibomiti in seguito ad infezione da S. aureus, Streptococcus spp., Candida e Malassezia o di natura immunomediata locale o sistemica (pemfigo e lupus eritematoso sistemico) Inoltre anche i soggetti con allergie oculari croniche e patologie seborroiche cutanee possono causare alterazioni delle secrezioni delle ghiandole del meibomio.; difetti palpebrali: le razze brachifefaliche a causa della maggiore fessura palpebrale e aumento dell’esposizione corneale, sono soggette a fenomeni evaporativi del film lacrimale e conseguente cheratopatia da esposizione; Disturbi di ammiccamento per paresi paralisi del nervo facciale; Difetti palpebrali quali ectropion e palpebra a “pagoda” (razze di taglia grande o gigante); CAUSE ESTRINSECHE carenza di vitamina A, molto rara in medicina veterinaria;  conservanti e antimicrobici: contenuti nella maggior parte dei farmaci topici antimicrobici, possono causare instabilità del film lacrimale; disordini congiuntiveli cronici, per una diminuzione delle cellule mucipare e conseguente diminuzione della produzione di mucina; disordini delle superficie oculare: erosioni e ulcere corneali possono destabilizzare il film lacrimale; patologie oculari allergiche, la cheratocongiuntivite atopica canina è molto frequente nella clinica veterinaria.

Diagnosi

Si basa sull’anamnesi, sui segni clinici e su vari test diagnostici. Primo fra tutti è lo “Schirmer tear test”  (STT) che valuta la componente acquosa del FL. Poi abbiamo il test della fluoresceina e del Rosa bengala per valutare eventuali discontinuità dell’epitelio corneale e/o ulcere e del FL.

Terapia

Ovviamente può variare a seconda dei casi. Possiamo utilizzare antibiotici per uso topico, antinfiammatori corticosteroidei (con test della fluoresceina negativo), sostituti lacrimali, pilocarpina (nella KCS neurogena) e, come farmaco di elezione nelle KCS immunomediate,  la ciclosporina o il tacrolimus.  Spesso la terapia viene protratta per tutta la vita del paziente. Le KCS neurologiche e congenite molto spesso sono refrattarie a qualsiasi terapia. Come ultima spiaggia, quando non si ha risposta a nessuna terapia e accertata la funzionalità della ghiandola salivare, si può eseguire una chirurgia: la Trasposizione del dotto di Stenone, per cui si porterà il dotto della ghiandola salivare dalla bcca al sacco congiuntivale. Chirurgia che non è esente da effetti collaterali vari. 

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